Parco Tito Salomoni

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Parco Tito Salomoni

di Biagio Missanelli

Quando era aperta Casa LEA spesso andavamo con i bambini a giocare al parco. Quando `Vulandra` era a Casa Lea alcune volte abbiamo fatto volare gli aquiloni sull’argine, sopra al Parco Tito Salomoni. Quando è nato il teatro comunitario di Ponte, Antonio e gli amici del Teatro Nucleo erano al Parco tutti i giorni per prepararsi per poi andare nelle piazze della nostra città o di altre città.

Il Parco Tito Salomoni ci ha sempre accolti. Prima non si chiamava così. Prima era un luogo che ricordava la guerra, ma anche un racconto di storia di paese molto più fiorente di quanto è adesso Pontelagoscuro. Non è un Parco imponente, lo si raccoglie in uno sguardo. È geometrico ed è come un trampolino sul Po. La sua scalinata che attraversa l’argine con un senso di continuità dei pochi gradini che la compongono. Ricordo di una Via Coperta che non è più e macerie nel mezzo del Parco che sono più simbolo che realtà. Sembra un disegno scoordinato, assemblato male, falso, come la guerra. In tanti posti si commemora la guerra, ma qui no, almeno esplicitamente, perché il parco è Intitolato a Tito Salomoni, un nostro artista, un pittore, famoso forse più fuori dall’Italia che a Pontelagoscuro. Ma la guerra c’è stata a Pontelagoscuro e in modo violento a Ponte Vecchio, nel Parco. E la guerra produce ferite e come tutte le ferite lasciano tracce, cicatrici che a volte sembra non facciano tanto male, ma sempre sono visibili. Sono rotture, incrinazioni, lacerano il tessuto. È come una morte avvenuta alla quale possiamo solo assistere senza sperare di riportare in vita, di ripristinare la vita. La cosa che solo possiamo fare è accarezzare, ricordare, stare al fianco di una memoria.

Così vorremmo fare come Germoglio, insieme a tanti altri, associazioni e liberi cittadini, vorremmo, come fanno i volontari di Legambiente passare e portar via le cartacce, con il solo obiettivo di ridare bellezza, di sovrabbondare bellezza in questo Parco. Il nostro tentativo sarà questo di portare gratuitamente, insieme ad altri della bella comunità di Ponte, un calpestio leggero della terra del Parco che possa sentirsi consolato dalle voci dei bambini, o dai ricordi degli anziani, o dalle grida appassionate del Teatro. E se anche il Parco raccoglie quell’umanità più ferita che si deve attaccare ad una bottiglia, o che ha bisogno di sballarsi con sostanze stupefacenti, anche per loro il Parco può essere casa. Abbiamo pensato di adottare il Parco per questi motivi e per ridare alla comunità di Ponte, che ci ha accolti trent’anni fa, un piccolo gesto di riconoscenza verso questo territorio che ci ha così tanto aiutato. Cercheremo di lavorare insieme con le Associazioni del Comitato, sottoscrivendo con chi vorrà un “Patto” con il Comune di Ferrara per l’affidamento del Parco e cercheremo di coinvolgere la gente, in particolare quella di Ponte Vecchio, per capire cosa è meglio fare del Parco.

Un grazie veramente a tutti i cittadini di Pontelagoscuro da parte della Cooperativa Sociale Il Germoglio. Biagio

Dal Giornalino della parrocchia di S.Giovanni Battista – 2021

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