memorie di un Educatore
“Il nostro non è un campo estivo, ma un campo di battaglia. Dove ogni giorno i ragazzi si scontrano e si incontrano, si annoiano e si eccitano tutto nello stesso momento, e tutti insieme.
Ti accorgi di avere a che fare con persone, che in quanto tali, incorporano al loro interno il bene e il male, la gioia e il dolore, la felicità è la tristezza, ma la cosa che più ti stupisce è che tutto ciò viene espresso simultaneamente, prendendoti per le spalle e sballottandoti a destra e a sinistra confondendoti.
Solo alla fine di ciò che hanno detto o scritto, e subito dopo le prime impressioni a caldo che scorrono nella tua mente, ti accorgi di un significato che va molto aldilà di ciò che volevano dire quelle parole.
Marshall Mcluhan diceva che “il mezzo è il messaggio” e mai è stato per me così chiaro quello che intendesse. Quelle persone, i ragazzi, hanno espresso ciò che sono con messaggi talvolta brevi, altri un po’ più lunghi, mentre altri quasi indecifrabili. Ma quando leggi tra le righe e vedi la loro storia, io non vorrei far altro che ringraziarli per questo dono meraviglioso. Regaliamogli una estate da non dimenticare.”
** Durante il lockdown ero molto triste perchè non potevo uscire di casa e non potevo uscire di casa e non potevo vedere di persona i miei amici. Dopo il lockdown sono contento di poter uscire di casa e ora mi diverto di più, prima mi annoiavo una cifra. ** Prima mi sono annoiata molto, mi mancavano molto i miei amici, non vedevo l'ora di rivederli. Dopo sono più felice perchè ho rivisito i miei amici. ** Prima del lockdown mi sentivo imprigionato in parole semplici, mi sentivo malissimo perchè non sapevo che fare e mi sentivo isolato, da quando è finito il lockdown mi sento benissimo come se fossi libero da una prigione e da lì non mi sento più isolato. ** Prima: morto. Dopo: più vivo ** Dopo mi annoio e non riesco più a stare con gli altri.
Centro educativo Indelebile, estate 2020